lunedì 25 agosto 2014

Kubrick, George Best e la Coppa del Mondo del '66

Stanley Kubrick si trovò di certo di fronte ad una lunga serie di ostacoli durante la realizzazione di 2OO1 - organizzativi, tecnici, economici... Ma chi se lo immaginava che sul suo percorso si fosse andata a piazzare anche la finale dei Mondiali di calcio del 1966?

fonte: catalogo della mostra "Stanley Kubrick", ed.tedesca, p.281

La storia che segue è solo un esempio di quello che potrete trovare nel clamoroso libro della Taschen The Making of Stanley Kubrick's 2OO1, uscito in edizione limitata il mese scorso e subito esaurito. E' però ancora disponibile un'altra versione, sebbene costosetta, che include anche una litografia autografa dell'artista Brian Sanders, quindi chi è interessato può ordinarlo dal sito medesimo o dai distributori italiani di libri.it.


Nel 1966 l'Inghilterra era la nazione organizzatrice dell'Ottava edizione della Coppa del Mondo di Calcio, che si tenne dall'11 al 30 Luglio. Tutte le partite dell'Inghilterra vennero giocate nel mitico stadio di Wembley; solo 15 chilometri più a nord, negli studi MGM di Borehamwood, stavano per concludersi le riprese live action (ovvero con attori) delle sequenze "spaziali" di 2OO1. La sezione "L'Alba dell'Uomo" era ancora in fase di studio e sarebbe stata girata solo nell'agosto-settembre 1967, e la troupe si era messa al lavoro sulle sequenze degli effetti speciali.

Tali riprese richiesero una quantità senza precedenti di prove e sperimentazioni e durarono più di 18 mesi, principalmente poiché Kubrick era deciso ad un approccio "senza compromessi" per quanto riguardava l'aspetto dei modellini, in modo da rompere con il look non abbastanza verosimile che questi avevano finora avuto nel cinema di fantascienza. Il regista decise di esplorare ogni strada possibile, tra il tentativo di migliorare le tecniche di ripresa pre-esistenti e lo sviluppo di nuove metodologie.

Questo sforzo portò, per esempio, alla costruzione di un modello della Discovery lungo 16 metri (probabilmente ancor'oggi il modello di una nave spaziale più grande mai costruito per un film). Sarebbe stato impossibile, come si faceva usualmente, muovere il modellino attorno alla cinepresa: in questo caso era questa a muoversi attorno al modello, lungo una rotaia di una cinquantina di metri, per mezzo di un massiccio meccanismo a ruota dentata importato apposta da una fabbrica automobilistica di Detroit. Utilizzando questo meccanismo di precisione, facendo muovere lentissimamente la cinepresa ed impressionando solo pochi frame al secondo, con un'apertura ridottissima dell'obiettivo della macchina da presa, la squadra di effetti speciali capeggiata da Wally Veevers riuscì a ottenere una profondità di campo tale da avere la lunghissima Discovery a fuoco e nitidissima da un capo all'altro. Tale processo era talmente lento che venne descritto da Kubrick "come fissare la lancetta delle ore di un orologio".

Una rara immagine della Discovery lunga 16 metri. Kubrick aveva vietato di proposito fotografie di questo innovativo "modellone". Fonte: douglastrumbull.com

Lo stesso lentissimo metodo venne usato per girare la splendida sequenza in cui la stazione spaziale ruota attorno al proprio asse, con stupenda ed inarrivabile fluidità, nella scena in cui Floyd la raggiunge a bordo dell'Orion. Poiché per ottenere pochi minuti di filmato utile bisognava far muovere la macchina da presa per ore, non era ovviamente possibile accorgersi di problemi nel movimento dei modellini (per esempio oscillazioni o movimenti imprevisti degli stessi o della macchina da presa) se non dopo aver sviluppato la pellicola, cosa che a volte avveniva molto tempo dopo, e obbligava il già esausto team di effetti speciali a rigirare la scena.

Un giorno, controllando queste riprese risalenti a qualche settimana prima, Kubrick si accorse di un tremore evidente ed improvviso della stazione spaziale, che era sembrata letteralmente "sbandare da un lato all'altro dello schermo". Una veloce ricerca nei diari di produzione rivelò che quella particolare ripresa era stata effettuata nel pomeriggio del 30 Luglio. Cos'era successo?

Il modello della stazione spaziale aveva il diametro di quasi tre metri. Fonte: douglastrumbull.com

Molto semplicemente, la sequenza era stata girata esattamente durante la finale della Coppa del Mondo tra Inghilterra e Germania Ovest. Molti membri dello staff erano venuti a lavorare quel giorno solo a condizione di poter piazzare un televisore negli studi, in modo da poter dare un'occhiata di tanto in tanto...  Allo stesso tempo, nello studio di ripresa di fianco, il modello della stazione spaziale ruotava lentamente, ripreso al ritmo di un fotogramma ogni sei secondi - e per soli diciotto secondi, vale a dire tre fotogrammi, a metà strada del girato, il pavimento aveva tremato. Verso le 17, tutti avevano saltato di gioia all'unisono - Geoff Hurst aveva segnato il gol vincente dell'Inghilterra!

Geoff Hurst segna il gol vincente della finale dei Mondiali: risultato finale, Inghilterra 4 Germania Ovest 2.

Il capitano inglese Bobby Moore con la Coppa Rimet (il trofeo che veniva assegnato all'epoca ai Campioni del Mondo, poi rimpiazzato dal 1974 dalla Coppa FIFA)

Nonostante la Coppa del Mondo avesse interferito con la realizzazione del suo capolavoro, Kubrick non se ne ebbe troppo a male. Sì, continuava a restare un newyorkese, tanto da farsi spedire videocassette di football americano da sua sorella rimasta negli USA, e in seguito - con l'arrivo dell'epoca delle pay-tv - gli piaceva gustarsi i playoff dell'NFL. Ma, come residente in Inghilterra da metà degli anni '60, era anche diventato capace di apprezzare il nostro calcio, e amava chiacchierarne con amici come il suo attore e futuro assistente Leon Vitali.

Citando di nuovo la figlia Katharina,
Mi ricordo che gli piaceva la squadra in cui giocava George Best - era il Manchester United? Era un grande fan di George Best. Ma non credo fosse "tifoso" di qualche squadra in particolare. Credo guardasse una partita quando le squadre giocavano bene, quando era un bello spettacolo da vedere - alcune partite sono noiose, e altre invece hanno giocatori interessanti.
Source: georgebest.com

E quel bellissimo modello della stazione spaziale? Sopravvissuto al "terremoto" causato dalla Coppa del Mondo, qualche anno dopo fu caricato per errore da una ditta incaricata di trasferire i magazzini della MGM e trasportato in una discarica lì vicino. Uno studente locale fece in tempo a scattare qualche foto, ma essendo in Vespa non riuscì a portarsi via niente - quando tornò con un mezzo più adeguato il tutto era già stato sfasciato da ignoti ragazzini del posto.



History in the making: Kubrick & the 1966 World Cup

Stanley Kubrick had to overcome several obstacles in order to get his space vision right in 2001. But who would have thought that one of such annoyances was the 1966 World Cup Final itself?

Source: Stanley Kubrick exhibition catalogue, p.281

The following story is only one of the many recounted in the majestic Taschen's book The Making of Stanley Kubrick's 2001, that sold out almost immediately in its limited 500€ edition. The even more limited 1.000€ version, including a signed print by 2001 art advisor Brian Sanders is still available, so hurry up and head to Taschen's web site.

the official poster of the 1966 World Cup

In 1966 England hosted the 8th FIFA World Cup, that kicked off on July, 11 with the England-Uruguay game at Wembley. By that time, the shooting of the live action sequences set in space were almost finished (the "dawn of men" section was still being planned and ended up being shot in august-september 1967), and the 2001 crew was working hard to get the special effects shots done right. This required an unprecedented amount of testing and experimentation that lasted more that 18 months, both improving old techniques and developing new methods of shooting spaceships in a "believable" way, as Kubrick was committed to a level of smooth movement and pristine look of the models previously unseen in science fiction movies.

Such commitment led to the building of the largest spaceship models ever built, such as a 54-foot model of Discovery, that was obviously impossible to move around a camera - it was the camera that moved, very slowly, around it, activated by a massive worm gear imported from a Detroit automobile plant, on a mini-railway 150 feet long. By shooting only several seconds per frame, the special effects team was able to obtain the deep-focus photography that made the model look, on the screen, pin-sharp from one end to the other. The excruciating slowness of the process was described by Kubrick himself as "like watching the hour hand of a clock".

A rare picture of the 54-feet model of the Discovery. Kubrick banned any casual photography of the larger model. Source: douglastrumbull.com

The same method was used to shoot the beautiful space-station model that, on screen, rotates so swiftly and majestically above Earth. Because of the time required to get a few seconds of footage, occasional wobbling movements of the models couldn't be spotted on the fly, and were detected only after the film was processed, sometimes weeks later - causing the frustrated fx crew to go back and shoot the sequence all over again.

One day, checking the dailies, a particularly shaky movement of the space station showed up on screen. The station suddenly seemed to "lurch from one side of the screen to another". A search in the log sheets revealed that the event took place during a long exposure sequence in the afternoon of July 30, 1966. What had happened?

The 8-feet model of the space station. Source: douglastrumbull.com

Quite simply, that sequence happened to be shot in the very day when, only 10 miles away from the MGM Borehamwood studios, England and West Germany took the field to play the World Cup final in Wembley. Yes, the greatest moment in English football history happened during the shooting of one of the greatest movies ever.
"Kubrick now remembered that many of his staffers hadn't been willing to work that day unless they could wheel a TV set into the shooting studio and look at it from time to time. [...] in the same instant, they'd all leaped up to applaud England's winning goal. Meanwhile, on its reinforced shooting stage, the space station had been turning gently for three hours, while the camera snapped doggedly away at six seconds per frame, for 1500 frames, enough to generate about a minute's worth of footage. And of for three frames somewhere about halfway through that 1500, the studio floor had shaken". (Taschen's "The Making of Stanley Kubrick's 2001", pp.178-9)
Geoff Hurst's winning goal in the 1966 World Cup Final. Final result: England 4, West Germany 2.

 The iconic picture of Bobby Moore, England's captain, in triumph with the FIFA World Cup original prize, awarded until 1970: the Jules Rimet trophy.

Despite the fact that the World Cup interfered slightly with the shooting of his masterpiece, Kubrick wasn't one of those american "soccer haters" at all. Yes, he was "a nice boy from the Bronx" as he was described by Craig McGregor, and as such he enjoyed watching the videos of american football games that his sister used to send him. But, as he had lived in England since the mid 60's, he also liked "our" football, and loved to talk about it with friends like his former actor and then assistant Leon Vitali.

Here's Katharina Kubrick, his eldest daughter, from an old alt.movies.kubrick message:
I do remember him liking the team that George Best played for - er, Manchester United was it? He was a big G. Best fan. But I don't think that he "supported" any team in particular. I think he watched a game on it's own merits, some are good entertainment and exciting and full of tension and some games are boring, and some teams have interesting players.
Source: georgebest.com

And that beautiful space station model? It survived the World Cup Quake, but a few years later it ended up in the entrance way of the local corporation dump in Stevenage - it was later smashed up by kids. The whole (sad) story is available here.