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giovedì 8 maggio 2014

"Non siamo in 'Cleopatra', perché stiamo pagando questo tizio così tanto?" Ivor Powell e il suo lavoro in '2001' (e oltre)

In uno degli ultimi articoli dedicati agli attori di 2001 (per adesso disponibile solo in inglese) abbiamo scoperto che il produttore dei classici di fantascienza Alien e Blade Runner, Ivor Powell, aveva ad inizio carriera lavorato a 2001 come 'assistente addetto stampa' - oltre che come 'assistente astronauta ibernato' Kaminsky a bordo della Discovery I!

La scorsa settimana sono riuscito a mettermi in contatto con Powell grazie all'aiuto di Peter Briggs, regista di Panzer 88, un film di prossima uscita prodotto dallo stesso Powell e Gary Kurz (produttore di Guerre Stellari e L'Impero Colpisce ancora).


Ivor Powell (ringrazio, per questa e la foto sotto, i realizzatori degli splendidi documentari Alien Makers)

Il Signor Powell ha gentilmente risposto ad alcune domande sulla sua esperienza sul set di 2001, ed ecco le sue risposte.

* * *
Caro Simone,
posso confermarti che la storia è vera: ho effettivamente lavorato in 2001 per circa tre anni e pur senza riconoscimento nei 'credits', sono stato uno dei membri della troupe che ci ha lavorato più a lungo a parte Ray Lovejoy (lo scomparso montatore del film). Ho cominciato come assistente addetto stampa, assegnato al reparto artistico - li aiutavo nel collegamento con le varie compagnie esterne - e sono finito a lavorare direttamente con Stanley Kubrick come una specie di sotto-coordinatore di una delle squadre di effetti speciali. Il mio lavoro, in pratica, era di sapere esattamente cosa succedeva nei vari reparti, che perlopiù lavoravano ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni alla settimana.
 
Un giorno mi hanno chiesto di sostituire l'attore che interpretava Kaminsky dentro l'Hibernaculum (il 'sarcofago' bianco che ospitava gli astronauti ibernati e in viaggio verso Giove - dopo le riprese venne riciclato a casa Kubrick come congelatore!). Avevano bisogno di qualcuno che, inquadrato in primo piano, potesse tenere gli occhi chiusi e le palpebre immobili, senza nessun tremolio... non facile, in quelle circostanze, ma penso di avercela fatta ad essere finito nel montaggio finale del film!
Quando mi dissero che mi avevano preso per il film non riuscivo a credere alla mia fortuna. Ero un fan di Kubrick dai tempi di Orizzonti di Gloria, e avevo visto Il Dottor Stranamore, Lolita e Spartacus, ed ero anche un fanatico di fantascienza - era un sogno divenuto realtà!
Kubrick era un tipo super-intellettuale, metteva anche soggezione ad un primo approccio. 2001 era la mia prima esperienza, (anche se il mio ruolo era di un livello molto basso), ed ero letteralmente incantato da lui.
Per i miei compiti e la mia limitata esperienza ero pagato piuttosto profumatamente, e in seguito seppi che Kubrick aveva contestato a Roger Caras (il responsabile del reparto pubblicità di 2001, ndr) i termini del mio contratto. C'è copia di questa corrispondenza nell'Archivio Kubrick a Londra. C'è un telex scritto da SK a Roger che dice qualcosa tipo "Questo film non è 'Cleopatra', perché stiamo pagando questo Ivor così tanto?"
Ivor Powell (fonte imdb.com)
Per farvela breve, un giorno - ignaro che il mio destino era in bilico e di tutti quei telex che volavano avanti e indietro tra la MGM a Hollywood, la nostra sede a Boreham Wood e New York (dove aveva sede Caras) stavo girando per gli studi quando mi imbattei in Kubrick e, preso il coraggio a due mani, mi feci forza e gli rivolsi la parola per la prima volta.
Fortunatamente per me, rimase impressionato da quello che gli dissi e diede istruzioni al produttore associato Victor Lyndon a rinegoziare il mio stipendio con un abbassamento del 50% e a riassegnarmi in un ufficio vicino al suo (di Kubrick), dove cominciai a tenere traccia di tutti i progressi effettuati dai vari dipartimenti di effetti speciali. Tenete presente che eravamo in un'era precedente rispetto alla computer-grafica e agli effetti digitali. Gli effetti erano molto più complicati in quegli anni e si doveva attraversare molteplici stadi di produzione prima di vederli completati nel laboratorio di stampa. Condividevo il mio ufficio con Con Pederson e Bryan Loftus.
* * *

Fin qui il racconto di Powell. Ma ci sono almeno un paio di altri fatti interessanti da conoscere al suo riguardo:

1) E' probabile che sia stato lui a suggerire a Ridley Scott il tipo di tecnica di proiezione frontale che venne usata in Blade Runner per ottenere quel suggestivo effetto di 'luccichio' degli occhi dei replicanti:


Vi ricorderete come lo stesso effetto venne ottenuto, anche se per caso, anche in 2001, come abbiamo spiegato in un articolo sulla scena del leopardo;


Ecco un frammento di un'intervista a Powell tratto da un ottimo libro sulla realizzazione di Blade Runner, ovvero Storia di un mito (la traduzione è mia dall'originale inglese):
Anche se non ne sono sicuro oggi, credo che sia stata la mia esperienza su 
2001 a darmi l'idea che potessimo utilizzare una tecnica 'a luce riflessa'. Nel film di Kubrick usammo molto una tecnica chiamata 'proiezione frontale' (front projection). Funziona così: si appende uno schermo altamente riflettente dietro gli attori, e vi si proietta sopra, da una posizione frontale, uno sfondo. Questo effetto non si può notare, nel film, perché l'illuminazione del set è pensata in modo tale da nascondere la luce che viene dal proiettore.
Bene, un giorno sul set di 2001 avevamo portato un leopardo negli studi per una delle scene di 'L'Alba dell'Uomo'. E succede una cosa totalmente inaspettata: a causa di tutte quella luce, la retina del leopardo rifletteva perfettamente la luce nella cinepresa. Sembrava che letteralmente gli brillassero gli occhi, ma in realtà è equivalente cinematografico che si vede nelle foto, quando gli occhi di qualcuno riflettono la luce di un flash venuto male. Però a Stanley l'effetto piacque tantissimo e decise di tenerlo nel montaggio finale. Comunque: poiché questo è quello che facemmo per 2001, è possibile  che sia stato io a suggerire la cosa a Ridley (Scott) o a Jordan Cronenweth, (il direttore della fotografia, ndr), ma sfortunatamente non lo ricordo con certezza.
2) Il produttore di Blade Runner Michael Deeley attribuisce a Powell anche l'origine delle famose sequenze finali della prima versione di Blade Runner, che come i fan ben sanno furono prese in prestito da del girato non utilizzato per la sequenza iniziale di Shining (1980):



[...] poi Ivor Powell ebbe l'idea astuta di suggerirci di chiamare Stanley Kubrick e chiedergli di prestarci un pezzetto da 'Shining'. Questa rara cortesia tra registi ci diede la possibilità di usare quella parte di girato che mostra Deckard e Rachael guidare in un magnifico paesaggio verso il loro futuro insieme.
Ci bastò un giorno di riprese nel nord della California con Harrison Ford and Sean Young per integrare il girato di Kubrick. Il montatore Terry Rawlings riuscì ingegnosamente a far sembrare la Volkswagen che appariva in 'Shining' un veicolo totalmente futuristico.
'Shining' fu finanziato dalla Warner Bros. (che distribuì Blade Runner, ndr) che aveva dato a Kubrick un livello senza precedenti di libertà artistica e finanziaria. Non ci fu passaggio di soldi tra la Brighton Films e la Warner per quel filmato: bastò, per ottenerlo, un semplice gesto di Kubrick. 
Powell fu anche decisivo per portare Douglas Trumbull, uno dei responsabili degli effetti speciali di 2001, a lavorare su Blade Runner; e fece più o meno lo stesso con uno dei modellisti di 2001 Roger Dicken, che in Alien costruì fisicamente gli alieni 'strizzafaccia' (facehugger) e 'spaccatorace' (chestburster) concepiti e disegnati a H.R. Giger.

Non male per un astronauta ibernato, non credete?

Grazie a Ivor Powell per la sua gentilezza e disponibilità.

giovedì 13 marzo 2014

Tutti i personaggi e interpreti di '2001', parte 2: a bordo dell'Aries

Benvenuti alla seconda puntata della serie dedicata a TUTTI gli attori che sono comparsi in 2001 (la prima parte è qui). Oggi ci concentriamo su passeggeri ed equipaggio dello shuttle Aries-1B.


In ordine di grado, cominciamo con il Comandante, che fu interpretato da Ed Bishop. Di lui (futuro Comandante Straker in U.F.O.) abbiamo già parlato diffusamente qui.


Glenn Beck è il co-pilota, ruolo che curiosamente aveva già intepretato nel precedente film di  Kubrick, Il Dottor Stranamore (1964) e che interpreterà ancora nel film Finders Keepers del 1966 (in cui l'altro pilota è il collega Burnell Tucker. che interpretò il fotografo nelle scene sulla Luna in 2001).

Di sicuro Glenn sta molto meglio con l'uniforme bianca!

Edwina Carroll, attrice e modella con origini anglo-irlandesi ma nata a Yangon (la vecchia Rangoon, nello stato del Myanmar) interpreta la hostess che compie la celebre camminata sul soffitto.



Formatasi come ballerina professionista, Edwina ha interpretato numerosi piccoli ruoli nel cinema e alla TV inglese; ricordiamo una comparsata nel film Il mondo di Suzie Wong (1960) in cui il direttore della fotografia è il grande Geoffrey Unsworth, che sarà il direttore di fotografia in 2001, e in cui appaiono alcuni quadri dell'artista Liz Moore che in 2001 realizzerà il 'bambino-delle-stelle' (ne abbiamo già parlato qui).

La Carroll viene ricordata dai fan di fantascienza per il suo ruolo nel primo episodio della serie U.F.O. - sì, ancora Ed Bishop! - mentre il resto del pubblico anglofono la ricorda soprattutto come protagonista di una campagna pubblicitaria piuttosto popolare dei tappeti BMK:


Poichè in 2001 Edwina appare proprio in una scena in cui si vede un incontro di judo in televisione, mi chiedo se la BMK abbia giocato su questa associazione nel sceglierla per la campagna pubblicitaria.


E' inoltre curioso osservare come nella versione 2001 'romanzo' Arthur Clarke descriva esplicitamente la hostess come una bella ragazza di origine orientale:
Soltanto l'incantevole piccola hostess sembrava completamente a proprio agio alla sua presenza. Come Floyd scoprì ben presto, veniva da Bali, e aveva portato di là dall'atmosfera terrestre una parte della grazia e del mistero di quell'isola ancora in vasta misura non contaminata dal progresso.
Uno dei ricordi più bizzarri e più incantevoli di tutto quel viaggio doveva essere la dimostrazione che ella gli diede, con gravità zero, di alcuni classici movimenti di danze balinesi, mentre sullo sfondo si scorgeva la bella falce azzurro-verde della Terra che andava allontanandosi.
Clarke avrà ispirato il casting o si sarà fatto ispirare da una visita sul set? Comunque sia, dopo aver lasciato il mondo del cinema, la Carroll aprì nel 1980 un negozio di articoli femminili e per l'infanzia che porta tuttora il suo nome, a Covent Garden (Londra).

* * *

Prima parlavamo della scena di judo che si intravede in TV: l'arbitro è interpretato da Douglas Robinson, stuntman e attore.



I Robinson erano una famiglia di famosi wrestler: il padre e il nonno di Doug erano stati campioni del mondo. Insieme al fratello Joe, Douglas aveva insegnato a Honor Blackman le mosse di judo che la bionda attrice avrebbe mostrato nello storico ruolo di Pussy Galore in 007 Missione Goldfinger.



Rimanendo sul judo, in seguito alla mia visita all'Archivio Kubrick ho scoperto che a interpretare le judoke (plurale di judoka, spero si dica così) sono state due donne, ovvero Anne Blessed and Jennifer Sanders (non sono riuscito a scoprire se fossero atlete professioniste o stunt-women).


Ho lasciato per ultima la hostess seduta che sta guardando l'incontro di judo e succhiando il cibo "spaziale": si tratta dell'attrice e modella Penny Brahms, nata nel 1951, e quindi a malapena quindicenne quando si girarono le scene a bordo dell'Aries (gennaio-febbraio 1966).


Penny appare in una dozzina di film e tv-movie dal 1966 al 1972 e in diversi servizi su riviste di moda dell'epoca, e nella storia di 2001 merita qualche paragrafo in più non tanto per il suo ruolo nel film, ma per la storia della sua vita, veramente da romanzo. Nel 1969, a soli diciotto anni, diventa la prima donna inglese ad aver effettuato un volo da sola su un piper da addestramento - dopo un solo giorno di scuola di volo, e pure pilotando scalza (!) 

Dopo il divorzio e la morte (in un incidente aereo) del primo marito, il playboy milionario Clive Raphael, la 19enne vedova Brahms scopre nel testamento che lui le avrebbe lasciato solo uno scellino e quattro sue foto... nuda. Ma si tratta di un falso realizzato dall'avvocato di Raphael; morale, Penny vince la causa ed eredita un milione di dollari dell'epoca (1972), mezzo milione di sterline.

A Penny questa disavventura non basta: si sposa prima con Kim Caborn-Waterfield (uno dei personaggi più in vista del jet-set londinese, attore e fantino, presunto amante della Principessa Margaret, importatore di armi nella Cuba della rivoluzione); e in seguito con David Lyons, un imprenditore petrolifero americano, che finisce nei guai con la SEC: i due scappano e cominciano una vita in fuga, per poi finire, dopo una sparatoria, catturati dalla polizia. Lyons finisce in galera, Penny è ormai dipendente da anfetamine, non riesce più a dormire, di notte risiede nella transit lounge all'aeroporto Kennedy a New York.


Senza un soldo, torna a Londra e si accompagna con Jeremy Scott, pubblicitario playboy, con il quale sopravvive scroccando pranzi e prestiti da amici facoltosi e spesso dormendo in una vecchia station. Da lì, siamo ormai nei primi anni '90, le cronache perdono le sue tracce.

Tornando a 2001, è da ricordare un gustoso episodio citato nel libro Moonwatcher's Memoir di Dan Richter (Guarda-la-luna, la scimmia-capo che abbiamo già intervistato in quest'articolo). Durante le sperimentazioni per trovare i costumi ed il trucco adatti per le scene dell'Alba dell'Uomo, Penny venne usata per le prove e, praticamente nuda, provano ad applicarle protesi per farla assomigliare ad una scimmia, così come avevano provato a fare con alcuni attori afroamericani prima di lei. Non mi meraviglio che i presenti si ricordino molto bene la scena, dopo tanti anni.

giovedì 27 febbraio 2014

La magnifica ossessione: Tutti i personaggi e interpreti di '2001' (parte 1)

Lo scorso agosto pubblicai un articolo che ebbe un certo successo (sopratutto tra il pubblico maschile, presumo) e che era dedicato alle attrici sconosciute di 2001; mi aveva sempre infastidito, infatti, il fatto che solo pochissimi degli attori e attrici che hanno partecipato al film avessero avuto il giusto riconoscimento, anche se bisogna comunque ricordare che Kubrick e la MGM non avevano obblighi contrattuali di nessun tipo che li legassero a inserire il nome di nessun attore, tranne quelli principali, nei titoli di testa o di coda; era prassi comune, all'epoca, inserire un numero minimo di nomi nei cosiddetti credits.

Anche la buona lista di attori pubblicata nel 2001 da un collaboratore di Kubrick, Anthony Frewin, che è stata ristampata in tutti i libri dedicati al film e a Kubrick pubblicati in seguito, mancava di diversi interpreti. Almeno tre di questi torti li ho già raddrizzati in precedenza (Chela CannonMaggie D'Abo e Judy Keirn) ma non era abbastanza: ho continuato a cercare tra vecchi libri, internet e qualche telefonata intercontinentale. Il famoso sito imdb.com non era d'aiuto, perché considera come definitiva la lista di Frewin.

Un contributo fondamentale l'ha data la mia visita all'Archivio Kubrick a Londra, dove ho potuto avere a disposizione tutti gli "ordini del giorno" (daily call sheets) del film, ovvero i documenti ufficiali di produzione distribuiti quotidianamente alla troupe per mettere tutti a conoscenza dei programmi di lavoro per il giorno successivo. In seguito ho quindi coinvolto il forum di appassionati Britmovies.co.uk, che ha dato un aiuto decisivo.

Sono quindi in grado di pubblicare per la prima volta una lista pressoché completa di personaggi e interpreti di 2001: Odissea nello Spazio (l'Archivio Kubrick mi ha dato il via libera per pubblicare queste informazioni). Per questo primo post mi limiterò a trattare, in ordine di apparizione, gli attori e le attrici identificati con sicurezza e che appaiono nel film a partire delle scene ambientate nello spazio, ovvero a bordo dell'Orion e della Stazione Spaziale, conservando per i successivi post della serie gli attori delle scene sulla Luna e a bordo della Discovery, oltre che i protagonisti del prologo L'Alba dell'Uomo (anche se in precedenza ho già dedicato un articolo a Dan Richter e Terry Duggan).

Questo articolo è dedicato a tutti i professionisti del mondo dello spettacolo che lavorano dietro le quinte e contribuiscono in modo quasi anonimo alla nostra magnifica ossessione. Ringraziamenti particolari ai ragazzi del forum Britmovies: Screencap72, Aged AD, Movie Dude e il suo bellissimo sito, Gerald Lovell, e Harry Fielder, che ha lavorato come comparsa in svariati film e che per un giorno ha camminato sulla Luna come controfigura per uno degli attori di 2001.


A bordo dell'Orion


Heather Downham è l'hostess che a bordo dell'Orion raccoglie la penna fluttuante nel vuoto;



William Sylvester è il Dottor Heywood Floyd (e fin qui ci siamo tutti);


Robin-Dawson Whisker e Hugh Bourne sono i due piloti dell'Orion (si vedono solo da dietro e sono due attori praticamente irriconoscibili, ma il forum thefoundry.co.uk ha ottenuto una 'soffiata' e li ha identicati con una fotografia da posizione frontale);



Jackie Poole e Robert Pearson sono la coppia che si intravede nel film trasmesso a bordo (Floyd ci dorme su).




A bordo della Stazione Spaziale


Le tre hostess che appaiono appena Floyd arriva a bordo le avevamo già individuate, ecco i link alle mie interviste: Maggie D'Abo, Chela Cannon, Judy Keirn;




Si conosceva da tempo l'identità di Miller, dei servizi di sicurezza: Kevin Scott;


Quando Floyd e Miller si fermano per la telefonata di Floyd a casa, Mike Stevens è l'attore che interpreta l'uomo con con la cartella in mano che passa di fianco alla cabina videotelefonica (identificato da britmovies);



Anne Barrass (Ann Barrass su imdb.com) è la hostess bionda che appare nello sfondo, alla reception della Stazione Spaziale;




Valerie Stanton è la hostess della Aeroflot;



James Beasley è il pilota russo della Aeroflot seduto a destra (identificato da britmovies);




La figlia di Kubrick, Vivian, interpreta la figlia di Floyd, 'Squirt';


Margaret Tyzack è Elena, la scienziata russa amica di Floyd;


Krystina Marr è la dottoressa Kalinin;


Maya Koumani è la dottoressa Stretyeneva;


Leonard Rossiter è il mitico Dottor Smyslov.

mercoledì 9 ottobre 2013

Intervista con Chela Cannon, 'Miss Turner' nella Stazione Spaziale di '2001'

(international visitors: the english version is here)

Nel corso del mio tentativo di scoprire i nomi di tutte le attrici apparse in 2001, un passo molto importante è stato l'acquisto del libro "Space Fiction and Space Futures : Past and Present", a cura di Eugene Emme (Univelt, 1982). Il libro contiene un lungo articolo di Frederick Ordway, il consulente scientifico assunto da Kubrick, riguardo il suo lavoro per il film, il cui testo era già disponibile sul web da lungo tempo.

Ciò che mancava era, però, le immagini e le relative importantissime didascalie. Grazie ad una di queste (a pagina 65, si veda l'immagine seguente) ho scoperto il nome dell'attrice che interpretò Miss Turner, l'addetta alla reception nella scena in cui Heywood Floyd arriva a bordo della Stazione Spaziale: Chela Cannon (nome da nubile Chela Matthison).

Stanley Kubrick, Chela Cannon e Frederick Ordway sul set di 2001. Chela sta leggendo un numero del '2001' del settimanale 'Paris Match', realizzato appositamente per il film dalla redazione francese.

Dopo qualche ricerca su Google e con l'aiuto della Scuola Nazionale di Teatro del Canada ho avuto l'opportunità di intervistare la signora Cannon, che subito mi ha chiesto di darle del tu (ho scoperto che 'Chela' è una parola hindi che significa 'discepolo'), e nel corso di un'intervista molto piacevole mi ha raccontato qualche aneddoto sulla sua carriera e la sua esperienza sul set di 2001.

* * *

Chela, ci può raccontare qualcosa riguardo alle sue origini e ai suoi inizi nel mondo del cinema?

Sono nata a Vancouver da una famiglia di origini inglesi; ho studiato a New Westminster e Vancouver, nella British Columbia. Sono stata appassionata di recitazione fin da bambina: la mia prozia era Edith Wynne Matthison, un'attrice di teatro che è apparsa anche in due film muti; era molto famosa ai suoi tempi, è stata una delle prime a recitare le tragedie greche in America. E' scomparsa quando avevo tredici anni, ma è stata lei che mi ha probabilmente trasmesso la passione per la recitazione.

Dopo le superiori ho studiato teatro presso la Scuola Nazionale di Teatro del Canada, dove mi sono diplomata nella prima classe della storia della scuola. Dopo il diploma ho lavorato in televisione a Toronto (in un lavoro prodotto dal National Film Board of Canada, lo stesso ente che produsse Universe, un documentario i cui effetti speciali ispirarono Kubrick e il cui doppiatore fu Douglas Rain, la voce originale di HAL, ndr.).

 Chela (terza da sinistra, in piedi) con i primi diplomati della Scuola Nazionale di Teatro Canadese (fonte)

Alla ricerca di maggiori opportunità di lavoro mi sono trasferita a Londra. Ero lì con un amico, Maurizio Fiorini, un attore di origini italiane (per la precisione, ferraresi, ndr.). E' stato in quel periodo che ho partecipato alle audizioni per 2001.

Com'è nato il suo coinvolgimento nel film?

Penso che siano stati i miei agenti dell'epoca (ero seguita dalla GAC Redway) che mi hanno fatto partecipare alle audizioni. La cosa è andata insolitamente per le lunghe: tre mesi di provini! C'erano un sacco di ragazze insieme a me, e non ho mai capito per che cosa mi abbiano scelto tra tutte. Credo che Kubrick stesse cercando un tipo particolare, un certo profilo, qualcuna che lo ispirasse dal punto di vista visivo.



Kubrick era anche preoccupato dal 'suono' - così diceva - delle attrici, dalla pronuncia. Evidentemente il mio accento inglese del Canada deve averlo convinto più di altre. Anche un altro amico, Bob Howay, fu scelto nei provini per un piccolo ruolo, ma fu tagliato dalla versione finale.

Quant'è durata la sua esperienza sul set? Ha qualche ricordo particolare della lavorazione e di Stanley Kubrick?

Non mi ricordo molto bene i dettagli, ma direi che la mia esperienza non è durata più di una settimana. Abbiamo cominciato le riprese all'inizio del 1966.

Una volta, mi ricordo, Kubrick si è seduto vicino a me e mi ha detto "Sai, mi ricordi Leslie Caron da giovane" (attrice e ballerina francese famosa per Un americano a Parigi, ndr.). Sono rimasta senza parole! Soprattutto perché Kubrick non era il tipico regista 'marpione', anzi mi è sempre sembrato un professionista molto serio, attento ai tanti dettagli del suo lavoro. Dev'essere stata l'unica volta che si è rivolto personalmente a me durante le riprese.

Mi ricordo di aver lavorato piacevolmente con William Sylvester (l'attore che interpretò Heywood Floyd, ndr.), una persona molto carina e discreta. Tutto il film era avvolto da una cappa di segretezza, c'era una grande riservatezza riguardo alla trama, e ci dicevano continuamente di non rivelare niente alla stampa - non che ci avessero detto molto al riguardo, ad essere sinceri!

Che impressione le fecero gli avveniristici costumi creati dal famoso stilista londinese Hardy Amies?

Erano favolosi! Mi ricordo che per la mia scena dovetti indossare una parrucca con i capelli corti. I miei capelli naturali sono biondi e lunghi, e devo dire che non so se avrei accettato di tagliarmeli per una parte così piccola, ma non me l'hanno chiesto, così...


Mi ricordo anche che Hardy Amies, lo stilista, fu molto coinvolto anche durante le audizioni e provini; era sempre presente e dovevamo sfilare per lui con i diversi costumi da lui creati.

Mi sono sempre chiesto perché alcune attrici come lei e Maggie London non sono apparse nei titoli di coda o in altri elenchi di interpreti e altre, nonostante non avessero parti con dialoghi, sì.

Mi sono molto arrabbiata quando l'ho scoperto, anche se non ho avuto modo di vedere il film fino alla metà degli anni '70: sono stati alcuni amici a dirmelo. Mi sono chiesta se fosse per qualcosa che aveva a che fare con il sindacato attori, ma ero giovane e ingenua all'epoca e non mi ero preoccupata molto di queste cose... Negli anni seguenti, anche mio figlio ha cercato di saperne di più, ma non è arrivato a niente. Mio padre scherzava sempre con gli amici dicendo che sua figlia aveva interpretato una delle scimmie...

Quando ho avuto la possibilità di vedere il film mi è piaciuto immensamente - è formidabile. Ora perciò tendo a credere che ci sia stato qualche inghippo con il personale che ha realizzato i titoli di coda o qualcosa del genere, o una mancanza commessa dai miei agenti. Comunque sia, ancor oggi ho un rapporto un po' ambivalente con il film, a causa di questo fatto che in seguito nessuno si è curato di correggere.



Ci può raccontare qualcosa sulla sua carriera successiva? Ho letto che nel 1967 ha partecipato ad un altro film di fantascienza, con un altro attore che apparve in '2001', Ed Bishop: Battle Beneath the Earth (apparentemente mai distribuito in Italia)

Non mi ricordo molto di quel film, dev'essere stata una parte piccolissima: non ho nemmeno visto mai il film! Durante il mio soggiorno in Inghilterra ho recitato in due produzioni della BBC in cui recitavamo in diretta dei testi teatrali: un episodio di Theatre 625 e uno di Thirty-Minute theatre. Era tremenda, per me, la preoccupazione di sbagliare qualcosa in diretta! In una di queste due, non mi ricordo quale, ho dovuto montare su un cavallo sempre in diretta!

Poco dopo mi sono trasferita di nuovo in California per cercare altre opportunità professionali, e lì ho incontrato mio marito Robert, che era un pilota della marina americana. Ci siamo trasferiti di nuovo a Vancouver ed è lì che abbiamo sempre vissuto. Sono tornata in televisione con il film Who'll Save Our Children? e in seguito ho fatto molta pubblicità sempre in TV.

Negli anni successivi ho lasciato la recitazione per un lavoro come agente immobiliare, ma mi piacerebbe sempre tornare al cinema o al teatro; è una passione che non si spegne mai. Se c'è un regista giovane e ambizioso interessato da qualche parte lì fuori, si faccia vivo!