martedì 20 maggio 2014

Cinquant'anni fa, l'avvistamento UFO di Kubrick e Clarke

Alle nove di sera del 17 maggio 1964, dopo una giornata intera di lavoro sulla sceneggiatura di 2001 (all'epoca ancora conosciuto come "Journey Beyond The Stars") Stanley Kubrick e Arthur C. Clarke andarono a prendere una boccata d'aria sulla terrazza dell'appartamento dei Kubrick sull'84esima strada a New York.

Durante la giornata i due erano giunti ad un importante accordo: Clarke si era fatto convincere da Kubrick (dopo una iniziale riluttanza) a ritardare il suo ritorno a Ceylon finché il soggetto da presentare alla MGM per ottenere il finanziamento per il film non fosse stato completato. Regista e scrittore si strinsero la mano e, accompagnati dalla moglie del regista Christiane, uscirono a prendere una boccata d'aria. Il cielo era sereno e la luna piena.

Kubrick e Clarke con il telescopio Questar 3.5del regista (1964?) Fonte: Catalogo della mostra di Stanley Kubrick, Giunti Editore

Uno degli argomenti più spesso dibattuti dai due in quel primo mese di frequentazione era l'esistenza o meno degli UFO. Clarke era sicuro di essere riuscito a convincere Kubrick, inizialmente possibilista riguardo la loro origine extraterrestre, che si trattava solo di oggetti volanti non identificati - U.F.O. (Unidentidied flying objects), appunto.

Nelle parole di Clarke, dalla sua biografia Visionary:
Stanley era pericolosamente vicino a credere all'esistenza dei dischi volanti, e io sentii di essere arrivato al momento giusto per salvarlo da questa misera fine.
Immaginatevi quindi la sorpresa quando proprio quella notte, mentre i tre conversavano sulla terrazza, nel cielo newyorkese apparve un oggetto più luminoso delle stelle circostanti che si spostò, si fermò per un paio di minuti, poi riprese a muoversi, scomparendo dietro ad un edificio nel giro di pochi secondi. Kubrick e Clarke presero il telescopio Questar 3.5 del regista e si precipitarono sul tetto, per avere una vista maggiore dell'oggetto: ma anche visto attraverso il telescopio l'oggetto era solo un punto di luce, che scomparve di nuovo in direzione nordest.

A dir la verità i due avevano subito pensato potesse trattarsi il satellite Echo (il primo satellite artificiale per telecomunicazioni, in realtà una semplice sfera gonfiabile di 30 mt. rivestito da una pellicola in grado di riflettere le onde radio) ma controllando sul New York Times, che aveva una sezione con i passaggi dei satelliti sul cielo americano per gli astrofili, vennero a sapere che il suo passaggio era previsto solo per le 23.03, ovvero due ore dopo. Ciò che rese perplesso Kubrick fu il fatto che secondo l'Hayden Planetarium di New York, a cui Clarke telefonò uno o due giorni dopo, Echo si era presentato regolarmente all'ora stabilita.

Clarke ricorda l'avvenimento - con la consueta dose di umorismo - nella sua biografia Visionary:
Ho ancora in mente, e lo dico con una certa timidezza, il senso di sgomento ed eccitazione che sentii quella sera. E anche un pensiero che mi attraversò il cervello: "Non può essere una coincidenza, Loro vogliono impedirci di fare questo film!"
Cosa poteva essere? Il fatto che l'oggetto si fosse fermato per qualche secondo sembrava escludere che si potesse trattare di un satellite in orbita. Kubrick, alla ricerca di una spiegazione definitiva, e non convinto delle spiegazioni più logiche proposte da Clarke, richiese e compilò il questionario "U.S. Air Force Technical Information" per i fenomeni aerei non identificati e lo riconsegnò il 16 giugno del 1964:

Il modulo sugli oggetti volanti non identificati compilato da Kubrick il 16 giugno del 1964, e il suo disegno con la ricostruzione dell'avvistamento. Fonte: Catalogo della mostra di Stanley Kubrick, Giunti Editore

Come spesso accade, la soluzione era più semplice del previsto. Più avanti, Kubrick scoprì che il New York Times aveva indicato un'ora sbagliata per il passaggio di Echo su New York, traendo in inganno di fatto anche l'Hayden Planetarium; la questione si risolse definitivamente quando l'USAF rispose al questionario compilato dal regista indicando l'ora esatta del passaggio su New York.

Si era trattato, senza alcun dubbio, di Echo, e il fatto che il satellite stesse raggiungendo il suo zenit aveva dato l'illusione che fosse rimasto immobile per qualche istante.

Il satellite Echo durante un test di gonfiaggio, 1960 (fonte)

Antony Frewin, l'assistente di Kubrick che ha riportato l'aneddoto sul suo libro Interviste Extraterrestri, commenta così:
Il mistero era risolto, ma come osservò Kubrick, se lui e Arthur non avessero cercato maggiori informazioni avrebbero passato il resto della loro vita parlando di un UFO se non addirittura di un'astronave extraterrestre, alimentando in tal modo le credenze popolari.
Arthur C. Clarke tornò sull'argomento, anni dopo, nel libro Greetings, Carbon-based bipeds:
Forse quella sera Stanley ed io eravamo in preda ad un tale stato di euforia [dovuto al lavoro sul film] da non essere abbastanza critici come avremmo dovuto...
Per Kubrick, però, la prudenza non era mai troppa: l'anno seguente, durante la pre-produzione di 2001, pensò che per non rovinare di assicurarsi dai Lloyds di Londra contro la scoperta di intelligenza extraterrestre prima dell'uscita del film, ... (I Lloyds rifiutarono).

Stanley Kubrick, 1967-68 (fonte)

Riguardo all'equazione UFO-visitatori alieni, tuttavia, il regista rimase possibilista, come dimostra la famosa intervista concessa a Playboy dopo l'uscita di 2001 (1968):
Penso che il 2% di avvistamenti rimasti inspiegati, per stessa ammissione dell'Aviazione, dal progetto Blue Book dovrebbero portare a una ricerca più seria sull'argomento. [...] Un segno di speranza sul fatto che ci possa essere una discussione più approfondita sul tema è la tardiva ma esemplare conversione del dottor J. Allen Hynek, dal 1948 consulente dell'Aviazione Militare sugli UFO.
[...] Hynek, che una volta ridicolizzava gli avvistamenti di oggetti non identificati, oggi crede che meritino la massima attenzione, e addirittura ammette che le prove disponibili indicano una possibile connessione con la vita extraterrestre. La sua posizione è la seguente: "Sarei sorpreso se uno studio intensivo non portasse a nessun risultato. Al contrario, penso che l'umanità potrebbe essere all'inizio della più grande avventura da quando l'Intelligenza è nata e ha cominciato a rivolgere la sua attenzione verso l'Universo". Sono d'accordo con lui.
Aggiornamento (21/5/2014 h.11.20) ho corretto le frasi riguardo all'Hayden Planetarium, che rendevano poco chiaro il passaggio.

giovedì 8 maggio 2014

"This isn't 'Cleopatra', why are we paying this guy so much money?" Ivor Powell shares his memories of '2001' and beyond

We learned in a previous post that Alien and Blade Runner producer Ivor Powell appeared in 2001 as one of the hibernated astronauts aboard Discovery I. Last week I've been able to make contact with Mr. Powell thanks to Peter Briggs, co-writer of Hellboy and director of Panzer 88, an interesting upcoming movie produced by Powell and Gary Kurz (Star Wars & The Empire Strikes Back).




Ivor Powell (this and the following photo curtesy of the amazing documentary series Alien Makers)

Mr. Powell very kindly agreed to share with us some memories of his experience on our favourite movie as 'extra' and publicity assistant. Enjoy!

* * *
Dear Simone, 
I can confirm that the story is true: I worked on 2001 for nearly three years and although uncredited, apart from Ray Lovejoy (deceased Editor of the movie) I was one of the longest crew employees on the movie. I started off working as a publicity assistant, assigned to working within the Art Department - helping obtain tie-ins with all kinds of companies and then ended up working directly for SK as a kind of junior special effects production co-ordinator. My job was basically to know exactly what was happening on all the various SP-FX camera setups that were sometimes shooting 24/7. 
 
One day, I was asked to stand in for the actor that played Kaminsky inside the Hibernaculum. They needed someone that could keep their eyes closed without their eyelids 'flickering'. Not easy under 'close scrutiny' - but I ended up in the movie as far as I know.
I could not believe my good fortune when I learned that i had got the job to work on 2001. I was a huge fan of Kubrick's after seeing Paths of Glory, Dr. Strangelove, Lolita and Spartacus and as I was also Science fiction mad - it was like a dream come true.
Kubrick was a scary, super intellectual person to come across initially. 2001 was my first big movie experience (albeit at a very junior level) and I was in awe of him.
As a junior publicity assistant, I was paid pretty generously for my limited experience and I learned subsequently that Kubrick was questioning my immediate boss Roger Caras about my salary. There are copies of this correspondence in the Kubrick archives. There's a telex that SK wrote to Roger that said something like - "This isn't Cleopatra, so why are we paying this guy Ivor so much money"?
Ivor Powell (source: imdb.com)
To cut a long story short - one day, unaware that my fate was in the balance and of all these telexes that were flying back and forth between M.G.M. Studios, Boreham Wood and New York, where Caras was based - I was walking across the lot and happened to bump into Kubrick and for the first time plucked up the courage to talk to him.
Fortunately for me, he was impressed by whatever i said and he instructed Victor Lyndon, his associate producer to renegotiate my salary down by 50% and reassign me to work next to his (Kubrick's) office, where I began to chart the progress of all the effect shots of the movie. Remember that this was way before CGI and Digital effects. Special effects were much more complicated in those days and had to go through multiple stages before all the elements were finally composited together in the film lab. I shared this office with Con Pederson and Bryan Loftus.
* * *

Another couple of interesting 2001/Kubrick-related facts about Ivor:

1) It's possible, although not 100% sure, that it was him, drawing from his experience in 2001, that suggested Ridley Scott to use a front-light technique in order to achieve that eye-glowing effect for the replicant's eyes in Blade Runner.


You might remember that same effect in 2001, where the effect was unintended, as we have seen in my previous article about the leopard scene:


Here's a snippet from the Blade Runner classic making-of book Future Noir:
Although I can't be sure of this today, it might have been a prior experience of mine which prompted me to suggest we use this 'reflected light' technique in the first place. Because when I was working on 2001, we were using a lot of what's called front projection. How that works is, you hang a highly reflective screen behind your sets and actors and front-project a background onto that screen. You can't notice this in the film because you've also lit the set in such a way to disguise that front light.
Well, one day when we were doing this on 2001, we brought a live leopard onto the set for the 'Dawn of Man' sequences. And a totally unanticipated thing happened. As a result of throwing all this light forward, the leopard's retinas reflected that light straight back into the camera. And it's eyes looked like they were glowing - it was the motion picture equivalent of what you see when someone takes a bad snapshot of you and the light from the flash bounces back from your eyes onto the emulsion. So the glowing eyes of 2001's leopard hadn't been planned at all. But Stanley (Kubrick) liked the effect so much he kept it in the final cut. This is so similar to what we did on Blade Runner, it is feasible I suggested this idea to Ridley or Jordan early on. Unfortunately, I just can't remember.
2) Blade Runner producer Michael Deeley credited Ivor Powell for the famous borrowed shots from The Shining that ended up being used for the original Blade Runner ending:





Here's an excerpt from Deeley's book Blade Runners, Deer Hunters & Blowing the Bloody Doors Off:
Then Ivor Powell had a canny idea and he suggested to us that we call Stanley Kubrick to ask if Ridley could borrow a short piece of film from The Shining (1980). This rare courtesy from one director to another provided us with the footage that depicted Deckard and Rachael driving through an extraordinary landscape toward their happy future together.  
One day of shooting in northern California with Harrison Ford and Sean Young (Rachael) provided sufficient close shots to splice into Kubrick's footage. Terry Rawlings, back in the cutting rooms, came up with an ingenious way of reformatting the yellow Volkswagen which appeared in The Shining so that it looked like some completely futuristic vehicle. 
The Shining had been paid for by Warner Brothers, who gave Stanley Kubrick an unprecedented amount of financial and creative freedom. No money passed between Brighton Films and Warner Brothers for this material, which was achieved by a mere wave of Kubrick's hand.

Powell was also instrumental in bringing Douglas Trumbull, one of the special effects supervisors for 2001, on board for Blade Runner; and did more or less the same for 2001 modelist Roger Dicken in Alien (Dicken physically built the facehugger and the chestburster from H.G. Giger's original designs).

Not bad for an hibernated astronaut, don't you think?

"Non siamo in 'Cleopatra', perché stiamo pagando questo tizio così tanto?" Ivor Powell e il suo lavoro in '2001' (e oltre)

In uno degli ultimi articoli dedicati agli attori di 2001 (per adesso disponibile solo in inglese) abbiamo scoperto che il produttore dei classici di fantascienza Alien e Blade Runner, Ivor Powell, aveva ad inizio carriera lavorato a 2001 come 'assistente addetto stampa' - oltre che come 'assistente astronauta ibernato' Kaminsky a bordo della Discovery I!

La scorsa settimana sono riuscito a mettermi in contatto con Powell grazie all'aiuto di Peter Briggs, regista di Panzer 88, un film di prossima uscita prodotto dallo stesso Powell e Gary Kurz (produttore di Guerre Stellari e L'Impero Colpisce ancora).


Ivor Powell (ringrazio, per questa e la foto sotto, i realizzatori degli splendidi documentari Alien Makers)

Il Signor Powell ha gentilmente risposto ad alcune domande sulla sua esperienza sul set di 2001, ed ecco le sue risposte.

* * *
Caro Simone,
posso confermarti che la storia è vera: ho effettivamente lavorato in 2001 per circa tre anni e pur senza riconoscimento nei 'credits', sono stato uno dei membri della troupe che ci ha lavorato più a lungo a parte Ray Lovejoy (lo scomparso montatore del film). Ho cominciato come assistente addetto stampa, assegnato al reparto artistico - li aiutavo nel collegamento con le varie compagnie esterne - e sono finito a lavorare direttamente con Stanley Kubrick come una specie di sotto-coordinatore di una delle squadre di effetti speciali. Il mio lavoro, in pratica, era di sapere esattamente cosa succedeva nei vari reparti, che perlopiù lavoravano ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni alla settimana.
 
Un giorno mi hanno chiesto di sostituire l'attore che interpretava Kaminsky dentro l'Hibernaculum (il 'sarcofago' bianco che ospitava gli astronauti ibernati e in viaggio verso Giove - dopo le riprese venne riciclato a casa Kubrick come congelatore!). Avevano bisogno di qualcuno che, inquadrato in primo piano, potesse tenere gli occhi chiusi e le palpebre immobili, senza nessun tremolio... non facile, in quelle circostanze, ma penso di avercela fatta ad essere finito nel montaggio finale del film!
Quando mi dissero che mi avevano preso per il film non riuscivo a credere alla mia fortuna. Ero un fan di Kubrick dai tempi di Orizzonti di Gloria, e avevo visto Il Dottor Stranamore, Lolita e Spartacus, ed ero anche un fanatico di fantascienza - era un sogno divenuto realtà!
Kubrick era un tipo super-intellettuale, metteva anche soggezione ad un primo approccio. 2001 era la mia prima esperienza, (anche se il mio ruolo era di un livello molto basso), ed ero letteralmente incantato da lui.
Per i miei compiti e la mia limitata esperienza ero pagato piuttosto profumatamente, e in seguito seppi che Kubrick aveva contestato a Roger Caras (il responsabile del reparto pubblicità di 2001, ndr) i termini del mio contratto. C'è copia di questa corrispondenza nell'Archivio Kubrick a Londra. C'è un telex scritto da SK a Roger che dice qualcosa tipo "Questo film non è 'Cleopatra', perché stiamo pagando questo Ivor così tanto?"
Ivor Powell (fonte imdb.com)
Per farvela breve, un giorno - ignaro che il mio destino era in bilico e di tutti quei telex che volavano avanti e indietro tra la MGM a Hollywood, la nostra sede a Boreham Wood e New York (dove aveva sede Caras) stavo girando per gli studi quando mi imbattei in Kubrick e, preso il coraggio a due mani, mi feci forza e gli rivolsi la parola per la prima volta.
Fortunatamente per me, rimase impressionato da quello che gli dissi e diede istruzioni al produttore associato Victor Lyndon a rinegoziare il mio stipendio con un abbassamento del 50% e a riassegnarmi in un ufficio vicino al suo (di Kubrick), dove cominciai a tenere traccia di tutti i progressi effettuati dai vari dipartimenti di effetti speciali. Tenete presente che eravamo in un'era precedente rispetto alla computer-grafica e agli effetti digitali. Gli effetti erano molto più complicati in quegli anni e si doveva attraversare molteplici stadi di produzione prima di vederli completati nel laboratorio di stampa. Condividevo il mio ufficio con Con Pederson e Bryan Loftus.
* * *

Fin qui il racconto di Powell. Ma ci sono almeno un paio di altri fatti interessanti da conoscere al suo riguardo:

1) E' probabile che sia stato lui a suggerire a Ridley Scott il tipo di tecnica di proiezione frontale che venne usata in Blade Runner per ottenere quel suggestivo effetto di 'luccichio' degli occhi dei replicanti:


Vi ricorderete come lo stesso effetto venne ottenuto, anche se per caso, anche in 2001, come abbiamo spiegato in un articolo sulla scena del leopardo;


Ecco un frammento di un'intervista a Powell tratto da un ottimo libro sulla realizzazione di Blade Runner, ovvero Storia di un mito (la traduzione è mia dall'originale inglese):
Anche se non ne sono sicuro oggi, credo che sia stata la mia esperienza su 
2001 a darmi l'idea che potessimo utilizzare una tecnica 'a luce riflessa'. Nel film di Kubrick usammo molto una tecnica chiamata 'proiezione frontale' (front projection). Funziona così: si appende uno schermo altamente riflettente dietro gli attori, e vi si proietta sopra, da una posizione frontale, uno sfondo. Questo effetto non si può notare, nel film, perché l'illuminazione del set è pensata in modo tale da nascondere la luce che viene dal proiettore.
Bene, un giorno sul set di 2001 avevamo portato un leopardo negli studi per una delle scene di 'L'Alba dell'Uomo'. E succede una cosa totalmente inaspettata: a causa di tutte quella luce, la retina del leopardo rifletteva perfettamente la luce nella cinepresa. Sembrava che letteralmente gli brillassero gli occhi, ma in realtà è equivalente cinematografico che si vede nelle foto, quando gli occhi di qualcuno riflettono la luce di un flash venuto male. Però a Stanley l'effetto piacque tantissimo e decise di tenerlo nel montaggio finale. Comunque: poiché questo è quello che facemmo per 2001, è possibile  che sia stato io a suggerire la cosa a Ridley (Scott) o a Jordan Cronenweth, (il direttore della fotografia, ndr), ma sfortunatamente non lo ricordo con certezza.
2) Il produttore di Blade Runner Michael Deeley attribuisce a Powell anche l'origine delle famose sequenze finali della prima versione di Blade Runner, che come i fan ben sanno furono prese in prestito da del girato non utilizzato per la sequenza iniziale di Shining (1980):



[...] poi Ivor Powell ebbe l'idea astuta di suggerirci di chiamare Stanley Kubrick e chiedergli di prestarci un pezzetto da 'Shining'. Questa rara cortesia tra registi ci diede la possibilità di usare quella parte di girato che mostra Deckard e Rachael guidare in un magnifico paesaggio verso il loro futuro insieme.
Ci bastò un giorno di riprese nel nord della California con Harrison Ford and Sean Young per integrare il girato di Kubrick. Il montatore Terry Rawlings riuscì ingegnosamente a far sembrare la Volkswagen che appariva in 'Shining' un veicolo totalmente futuristico.
'Shining' fu finanziato dalla Warner Bros. (che distribuì Blade Runner, ndr) che aveva dato a Kubrick un livello senza precedenti di libertà artistica e finanziaria. Non ci fu passaggio di soldi tra la Brighton Films e la Warner per quel filmato: bastò, per ottenerlo, un semplice gesto di Kubrick. 
Powell fu anche decisivo per portare Douglas Trumbull, uno dei responsabili degli effetti speciali di 2001, a lavorare su Blade Runner; e fece più o meno lo stesso con uno dei modellisti di 2001 Roger Dicken, che in Alien costruì fisicamente gli alieni 'strizzafaccia' (facehugger) e 'spaccatorace' (chestburster) concepiti e disegnati a H.R. Giger.

Non male per un astronauta ibernato, non credete?

Grazie a Ivor Powell per la sua gentilezza e disponibilità.

venerdì 2 maggio 2014

Under construction

While I'm hard at work preparing new posts for 2001italia, why don't you check out my other site, http://2001italia.tumblr.com/, where I blog & reblog interesting 2001-related content from the web?

Mentre preparo nuovi articoli inediti per 2001italia, perché non dare un'occhiata al mio altro sito, http://2001italia.tumblr.com/, dove posto roba interessante, sempre relativa a 2001, pescata in giro su internet?